Giampiero Reverberi

 

CARTE DELLA POESIA E DELLA PITTURA

 

Biblioteca cantonale di Lugano

(piano -1)

dal 2 al 30.11.2021

libri e dipinti su carta

a cura di Dalmazio Ambrosioni

 

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Il lavoro espressivo di Giampiero Reverberi (Reggio Emilia 1961, vive e lavora a Ponte Capriasca) si divide con naturalezza tra pittura e poesia. L’una necessaria all’altra e sovente tra loro intrecciate sul piano espressivo. Lo testimoniano numerosi libri, anche d’artista, accanto a libriccini volutamente non eccessivi sia nel formato che nel numero di pagine, con un frequente sconfinamento nel leporello. Accanto alla classica tecnica dell’olio su tela, con opere esposte a più riprese di qua e di là del confine, l’opera su carta è da sempre una costante del lavoro di Reverberi. Al punto da indirizzarne anche le scelte stilistiche, sia per quanto riguarda le varie carte con particola attenzione alla loro naturalità, sia per i generi espressivi tra i quali predomina, per quanto non unico, l’acquarello ben diluito che, come le nuvole in cielo che sovente percorrono la sua opera, s’intreccia giocosamente, poeticamente tra figurazione ed astrazione. 
Il lavoro su carta coinvolge anche la pittura di Reverberi, ed in questo caso il foglio viene utilizzato non tanto come un supporto quanto come una superficie da indagare e di cui raccogliere i taciti suggerimenti di consistenza, filigrana, colore, pulizia, luminosità. La carta, il foglio, le copertine, il succedersi ritmato delle pagine divengono essi stessi motivi di ispirazione, in particolare nel recuperarne gli aspetti tradizionali per rilanciarli in forma nuova. Con tutto quanto significa sul piano dell’implicito riconoscimento della funzione della stampa, dell’editoria, dei libri, delle biblioteche anche nell’ambito di una trasmissione elegante del sapere. Cosicché tra il verseggiare lieve e classicamente elegante della parola scritta e la pittura di Giampiero Reverberi, così sensibile ai suggerimenti che nascono dal territorio, in particolare dalla sua tradizione iconografica, si viene a creare una sorta di comunicazione, di scambio, di vicinanza affettuosa. E alfine di reciproca necessità.

 

Dalmazio Ambrosioni